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L'Avvocato Gioca Sporco


di Membro VIP di Annunci69.it Puredesire
25.09.2024    |    8.659    |    3 8.7
"Siediti che dobbiamo parlare di affari..."
“Grazie avvocato, grazie infinite, senza di lei non saremmo usciti da questa situazione”.
“Ehm si figuri, è il mio lavoro, piuttosto ha con sé qualcosa che deve lasciarmi?”.
“Oh sì, mi scusi, nell'entusiasmo del momento dimenticavo, prego prenda”.
Il tizio estrae una busta da una valigetta e la mette sul tavolo.
L’avvocato Fred C. la ritira aprendola per controllare.
“Sembra ci sia tutto, ok! Arrivederci allora e mi raccomando tenga lontano suo figlio dallo spaccio, la prossima volta il Pubblico Ministero non sarà così clemente… e.. ehm.. forse vorrà di più”
“Certo, certo. Arrivederci”. Il tizio esce dallo studio.
Subito dopo Fred si affaccia e vede il volto indaffarato della sua segretaria Carlotta, più che altro vede le mammelle enormi che si appoggiano sopra la scrivania da quanto grosse sono.
Le fantasie erotiche sono sempre nei suoi pensieri, purtroppo non ricambiate dalla dipendente, che anzi si ritiene offesa dalle sue insistenze verbali e palpatine fugaci.
“Carlotta, ha impegni per stasera? Sono quasi le otto, che dice di uscire a cena insieme?”
“Avvocato non demorde mai lei. Tra dieci minuti passa a prendermi il mio ragazzo, magari lo vuole conoscere?” fa lei con fare sornione.
“Ehm... non si preoccupi, non vorrei farle far tardi sui suoi programmi. Buona serata”. Rientra in stanza borbottando a bassa voce “Stronza!”.

Si siede davanti al pc collegandosi ad un sito porno. Cerca “big tits cum compilation” e inizia masturbarsi osservando schizzate faraoniche sulle enormi tette di pornoattrici varie.
Ad un tratto si interrompe e decide che ha voglia di scopare.
Chiama una sua cliente affezionata che batte in appartamenti in città. Ne ha dovuti già cambiare tre per segnalazioni dei vicini sugli strani movimenti dentro e fuori di persone sconosciute. È riuscito a farla assolvere due volte, la terza ha dovuto mettersi d’accordo per un patteggiamento a sei mesi, facendo in modo che la cara Bonny possa ancora esercitare la sua ricca professione.
“Ciao Bonny sono il tuo avvocato”.
“Oh ciao caro, che c’è? Non mi sta dicendo che hai ricevuto una soffiata e vengono di nuovo da me, vero?”.
“No, no...tranquilla. Ho già pagato chi di dovere questo mese, stavolta la tua attività è salva, finché cacci la grana con gli sbirri, poi vedremo. Ad ogni modo, ho voglia di scopare, sei libera per me?”.
“Ah… ma di solito la cliente non va a letto con il proprio avvocato”.
“No coniglietta mia, in questo caso sono solo uno che va a puttane”.
“Allora va bene, arrivo”.
Dopo quaranta minuti Bonny suona al campanello dello studio legale. Indossa un leggero trench cammello, sotto solo l’intimo. Ha un po' freddo per cui spera che Fred le apra in fretta.
La porta si schiude e lei entra trovando l’avvocato completamente nudo con il birillo al vento ancora moscio.
Sorride e si libera dell’impermeabile dirigendosi da lui con fare provocatorio. Le tette ballonzolano su e giù da quanto enormi. Fred le prende con forza addentando i capezzoli attraverso il reggiseno. Li morde con foga, lei sussulta e lo allontana.
“Ehi, ehi.. sei un piranha? Calma che me le stacchi”
Lui non la ascolta, le abbassa il reggiseno sotto le mammelle e torna a succhiarle con voracità. Leccate e morsi si alternano, poi inizia a schiaffeggiarle la faccia con la mazza. La inginocchia e le apre la bocca con il cazzo turgido in modo violento. La scopa dentro e fuori con forza. La donna a malapena geme, ma non riesce a proferir parola. Estrare l’uccello e la costringe tirandola per i capelli a fargli una spagnola veloce. Pochi attimi e un fiotto denso di crema bianca le schizza in faccia e sui due meloni giganteschi.
Fred si placa buttandosi sulla poltrona sospirando e versandosi un bicchiere di bourbon che ingolla in un sol sorso.
“Scusami tesoro, non volevo farti del male, avevo voglia di sfogarmi. Ho la segretaria che mi fa rizzare la verga ogni giorno. Ha due bombe come le tue e mi eccita, ma non si lascia toccare”.
Apre un cassetto ed estrae quattro pezzi da cinquanta.
“Ecco per il disturbo”.
Lei in silenzio allunga la mano per prenderli, ma lui li ritira verso sé.
“Ehi non dimentichi che devi ancora finire di pagarmi l’ultima parcella? Se non sbaglio mi devi ancora seimila euro. Diciamo che li tengo come acconto”.
“Sei un bastardo Fred, un fottuto bastardo. Mi hai quasi violentato e non vuoi neppure darmi un euro?”
“Senti troia, tu succhi cazzi di professione, chissà quanti ti hanno picchiata mentre gli si drizzava urlandoti parole poco gentili. Adesso non fare la santarellina”.
“Stronzo! Me ne vado”.
“No! Aspetta. Siediti che dobbiamo parlare di affari. Ho bisogno che ti scopi il deficiente del ragazzo della mia segretaria e gli piazzi qualche chilo di cocaina in macchina. Filmi tutto e poi lo ricattiamo, o per meglio dire faccio finta che le immagini me le abbia passate un mio amico poliziotto e convinco quella puttanella della segretaria a prenderlo in culo e in bocca, oltre che inondarle le tette. Se fai come ti dico e tutto fila liscio, diciamo che dimezziamo i debiti. ok?”
“Sei un fottuto genio, lo sai?”
Bonny inizia a ridere, versandosi nel medesimo bicchiere dell’avvocato un bourbon doppio.
“Si lo so, lo so”.
Beve pure lei tutto in un colpo solo, poi estrae un po' di polvere bianca dalla borsetta. Torna a trastullare l’uccello dell’avvocato per indurirlo e vi ci siede sopra. Il movimento e il respiro aumentano, i gemiti si fanno più alti, le due mongolfiere quasi soffocano l’uomo che perde il volto e la sua anima nel mezzo aspirando la polverina versata sopra.

Una settimana dopo Bonny, dopo aver studiato le abitudini dell’allocco da fregare, mette in atto il piano.
Attende che Saverio (così ci chiama il ragazzo della segretaria) entri, come ogni giorno, dal giornalaio per acquistare la Gazzetta dello Sport, non chiudendo la macchina.
La complice, furtiva, in un minuto posiziona sotto uno dei sedili i due pacchetti di roba, poi li fotografa facendo in modo che compaia in modo chiaro che quella è la sua auto, quindi spezza un tacco e si appoggia alla fiancata facendo finta di essere caduta.
Saverio esce ignaro dalla bottega e vede sto pezzo di fica a terra davanti alla portiera. Subito accorre per aiutarla.
“Signorina è successo qualcosa, ha bisogno di aiuto?”.
“Oh si tesoro. Mi si è rotto il tacco e deve essersi slogata la caviglia. Mi fa un male cane. Mi spiace disturbarti, ma potresti accompagnarmi a casa? Abito qui vicino”.
“Assolutamente. Si figuri. La aiuto a rialzarsi e a salire in auto”.
Una zaffata di inebriante profumo avvolge le narici dell’uomo che sbircia nell’ampia scollatura.
In macchina chiacchierano del più e del meno con ammiccamenti vari della troia e mani che sia appoggiano sulle cosce del guidatore sfiorando le parti intime.
Saverio arrossisce, più per il fatto che si è inturgidito il pisello, che per altro.
Bonny lo vede immediatamente e senza lasciar trascorrere tempo inutile, apre la cerniera della patta e fa sbalzar fuori il biscione bello lungo. Inizia segarlo fissandolo negli occhi, mentre il telefonino appoggiato sulla sua borsetta filma il tutto.
Il ragazzo spaesato sbanda un po', ma si lascia fare.
“Ferma la macchina che ho voglia di prendere questo cazzone in fica”.
Al primo svincolo esce e va a parcheggiare dietro un casolare diroccato. È eccitatissimo, tanto che si apre del tutto i pantaloni invitandola a succhiarglielo per bene.
Bonny posiziona il cellulare all’altezza del cambio marce per riprendere bene la scena del pompino. Da esperta puttana, quale è, porta all’estasi suprema il giovincello, prima di girarsi di schiena e offrire la sua passera. Infoiato la prende per i fianchi e la penetra con forza. Lei, ripreso il cellulare in mano, lo filma nel mentre sborra sulle chiappe.
Terminata la scopata, invia il filmato all’avvocato con un cuoricino e il messaggio “Fatto! Ora mi dimezzi la parcella”.
“Tesoro mi hai montato alla grande, mi è perfino passato il mal di caviglia, riportami pure in centro che una mia amica mi ha appena scritto che vuole cenare con me. Grazie mille, ho goduto come una vacca”.
Saverio tutto ringalluzzito proferisce parole da macho duro riaccompagnandola, convinto di essere il playboy perfetto, quindi torna a casa dalla sua ignara morosa.

Alcuni giorni dopo Fred fa scattare la trappola. Ultimamente per l’occasione ha sovraccaricato di lavoro la segretaria per portarla allo sfinimento e allentare le sue difese.
La chiama “Carlotta può urgentemente venire da me, devo comunicarle una fatto grave”.
Lei tutta preoccupata corre e si siede tremolante.
“Carlotta, mi spiace informarla che ho appena avuto una, diciamo, soffiata di cortesia da parte di un mio amico nella polizia, sezione narcotici sul suo fidanzato”.
Lei lo guarda con occhi sbarrati e terrorizzati.
“Stanno indagando su una serie di traffici di droga. Hanno una collega infiltrata nella banda di delinquenti, che si è dovuta…ehmmm… abbassare a mercificare il suo corpo per poter verificare la quantità di droga che trasportava il suo ragazzo nel mezzo”.
“Coosa? Ma non è vero, impossibile. Saverio è una bravissima persona, non un criminale. È anche fedele, ne sono sicuro, parlavamo giusto due giorni fa del nostro matrimonio. Vi sbagliate”.
Inizia a piagnucolare. L’avvocato le allunga i kleenex sempre a disposizione sulla scrivania, poi prosegue nella teatralità del discorso.
“Mi spiace moltissimo, ma purtroppo troppo spesso le persone non sono quelle che sembrano. Hanno una doppia identità, una doppia vita. Non ha notato cambiamenti o altro nel suo fidanzato?”
“Ma no. No! Non è possibile! Ha il video? Lo voglio vedere”.
Il legale tira fuori il cellulare e le mostra il filmato. Lei scoppia a piangere.
Cerca di consolarla, sghignazzando sottovoce.
“Oh mio Dio, mio Dio, no, no, non è possibile. E la droga?”
Le mostra anche la foto incontrovertibile della polverina bianca sotto il sedile della sua auto.
Carlotta è sconvolta, annichilita, distrutta.
Fred cala l’asso.
“Cara, se mi lascia occuparmi della faccenda in via informale, potrei, insieme al mio amico poliziotto, far escludere il suo fidanzato, però lei dovrà collaborare. Lui non deve sapere nulla, altrimenti si complicherebbe l’indagine e rischierebbe perfino la vita”.
“Ma non so, mi ha anche tradito, però io lo amo e sono disposto a perdonarlo. Ma come farò a pagarla per il disturbo?”.
L’avvocato senza dire nulla si apre la patta davanti al suo volto.
Lei capisce ma è rassegnata e pensa che alla fine qualcosa del genere sarebbe capitato.
Si apre la camicetta e si slaccia il reggiseno lasciando sobbalzare i due meloni al vento, quindi inizia a succhiare.
Fred si eccita immediatamente, la verga prende forma, si allunga e ingrossa tra le labbra della segretaria. Ci sa fare la santarellina, altro che timida e casta.
L’afferra per i capelli e la schiaccia sul proprio membro gonfiandole le guance con la cappella e infilandolo in gola fino alle palle.
Quasi soffoca, ma resiste e fa la sua parte con gorgoglii e mugugni. La sua bocca si trasforma in una fica che viene scopata a dovere dentro e fuori con veemenza.
Il martello indurito ora si perde tra le giganti mammelle scivolando su è giù. Una spagnola divina che il professionista gode in pieno. Ogni volta che il glande sale, la lingua di Camilla lo lecca. Lei tiene le due bocce strette fino a provocagli l’orgasmo.
“Mmm…siii, ancora, così, è tanto che lo desideravo…voglio sborrare così, tra le tette enormi…mmmm”.
L’uccello è surriscaldato, preludio alla fontana che inonda seno e faccia della ragazza. Densa crema che si sparpaglia in gocce e rivoli ovunque sulla sua pelle.
“Oddio Camilla finalmente, mi ha fatto godere come un porco…mmm”
La ragazza non dice nulla e arrossisce, mentre si pulisce le sopracciglia e il resto del corpo con i fazzolettini.
Fred è andato, intanto, a pisciare in bagno e torna nella stanza, lei timidamente accenna ad un “Siamo a posto così, avvocato?”.
Lui sorride “Per ora si, mi lasci fare, le farò sapere. Ci vediamo domani. Buonasera”
Esce.
Camilla riprende a piangere fino a che non ragiona a mente ferma. La colpa di quello che è successo è di quello scemo di Saverio, deve affrontarlo e parlargli. Non può tacere e far finta di nulla. Rallenta i pensieri e respira, e se poi lo mette nei guai e l’indagine salta? Non sa che fare. Prende la borsetta ed esce pure lei spegnendo le luci dello studio.
Non vuole tornare a casa, vuole confidarsi e trovare sicurezza, per cui chiama il suo datore di lavoro.
Singhiozzando le spiega i dubbi e chiede se può dormire da lui.
Fred impazzisce e la invita con tutte le cortesie e gentilezze del caso, pregustando già lo sfondamento del culetto.

La debolezza di Camilla la pone in stato di sottomissione totale. Dopo tante belle parole il cazzo dell’uomo si accinge a penetrare per la prima volta quel culo in carne bello pieno.
La segretaria urla di dolore quando viene perforata nello sfintere, prima di rilassarsi e ansimare per il piacere di non aver mai provato il sesso anale. Il trapanamento prosegue per alcuni minuti e la sua voce aumenta di livello. Si appoggia al supporto in ferro battuto del letto e accompagna i colpi di mazza dentro di lei, toccandosi con l’altra mano il clitoride fino a venire.
Urla e si dimena nel momento del piacere estremo.
Fred infoiato la gira la obbliga ad ingoiare la nerchia marmorea inondandole bocca e gola di caldo sperma.

Il giorno successivo, Camilla è tranquilla alla scrivania e svolge le sue mansioni di routine.
Fred sta parlando con Bonny al telefono raccontandole tutto quello che è successo.
“Sai, penso che se me la lavoro un po', potrebbe diventare una delle tue troie da appartamento. Hai visto anche tu che tette che ha. Ti assicuro poi che succhia bene, se lo fa mettere in culo e le piace. In più le si può anche sborrare in bocca. Penso sia perfetta”.
“Si va bene, ma come la mettiamo con il coglione del suo boyfriend?”
“Quello? Storia passata, oggi lo molla, te lo dico io. Scopatelo un’altra volta e poi levagli la droga dalla macchina, altrimenti lo arrestano sul serio”
“Uff, Fred, ancora? Io ho fatto quello che dovevo fare, ora basta!”
“Non rompere, che se poi passa sotto di te, compensiamo…una parte si intende, poiché parte del profitto che farai con lei sarà mio, chiaro?”.
“Figlio di puttana che sei Fred. Ma ti adoro, lo sai”
“Lo so. Sono un po' maiale, un po' criminale…”

Ridono entrambi
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